fbpx

Ozonoterapia

Cosa tratta l’ozonoterapia in odontoiatria?

 

L’ozonoterapia distrugge i tessuti malati, abbattendo i batteri.
Nella cavità orale, infatti, proliferano vari tipi di batteri, che sono la prima causa della nascita, ad esempio, delle carie.

Con l’ozono, essendo antibatterico, antimicotico ed antinfiammatorio, si effettua la rimozione dei microbi presenti nella bocca e così sarà possibile far reintegrare i minerali persi.

La zona trattata, fosse essa con infezioni o più semplicemente cariata, si troverà in una nuova situazione di salute ed equilibrio.

Perche usare l’ozono?

L’ozono è una forma particolare dell’ossigeno usata soprattutto per la sua importante capacità disinfettante. Adoperato a giuste dosi, risulta benefico per la salute e ne consente un uso terapeutico per moltissime patologie.

Quando si applica l’ozonoterapia?

L’ozonoterapia è indicata soprattutto per i pazienti poco collaborativi e odontofobici, ed è coadiuvante nelle cure per tutte le seguenti situazioni odontoiatriche:

• il trattamento di tasche gengivali;
• chirurgia gengivale;
• il trattamento di gengiviti necrotizzanti;
• il trattamento di pericoronariti;
• per la disinfezione di cavità dentali e radici dentarie e canali radicolari;
• per il trattamento della candidosi orale, dell’herpes, delle afte e delle stomatiti;
• per la disinfezione orale intensiva preoperatoria e delle ferite postoperatorie;
• per il trattamento dell’infiammazione delle ferite e per il trattamento di mantenimento a seguito di estrazioni dentarie;
• per denti da poco fratturati;
• per fratture dello smalto superficiali dove i microbi possono entrare facilmente;
• per carie dei colletti;
• cura della sensibilità delle zone cervicali;
• durante la devitalizzazione per disinfettare i canali:
• nel caso delle malattie gengivali e dell’operazione di una cisti, grazie al suo effetto antisettico.

Quanto dura il trattamento e quando è consigliabile farne uso?

Il singolo trattamento dura pochi minuti e non comporta i tipici dolori post intervento o i fastidiosi effetti finali dell’anestesia.

È giusto condividere...Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on google
Google
Share on linkedin
Linkedin
Share on email
Email